Tutti noi abbiamo ordinato almeno una volta i nigiri durante un pranzo o una cena al ristorante giapponese.

Questo piatto della cucina orientale è molto semplice, in quanto si tratta di una piccola polpetta di riso bianco avvolta da una sottile fetta di pesce.
Esistono attualmente anche versioni vegetariane con la presenza di verdura, in primis avocado.

Qualche volta può essere presente una piccola striscia di alga nori per unire al meglio i due ingredienti (riso e pesce/verdura) e dare anche un tocco decorativo in più.

Non tutti sanno che l’invenzione dei nigiri è attribuita a Hanaya Yohei agli inizi del XIX secolo, il quale utilizzava il pesce pescato quotidianamente nella baia di Tokyo. 
Questo escludeva l’impiego di diversi ingredienti ora comuni, come le uova di salmone.

Inoltre, Hanaya viveva in un’epoca dove il sistema di refrigerazione non era ancora molto efficiente: per contrastare questo problema, era solito scottare leggermente il pesce utilizzato oppure marinarlo con aceto e salsa di soia.

La sua diffusione è più recente e ricollegabile agli anni ’20 del Novecento, in particolare in seguito al terremoto della regione di Kanto.

Dopo questo terribile evento, i vari maestri sushi si diffusero in diverse aree del Giappone, rendendo sempre più noto questo piatto. A livello internazionale è soprattutto conosciuto grazie alle numerosissime catene di ristoranti sushi, alcuni di fama nazionale o internazionale.

I nigiri sono ormai conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, consumati con un goccio di salsa di soia o nella loro gustosa semplicità.

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